
Sotto l’albero, lì in fondo, parlavamo così a lungo
d’un futuro, uno.
Già in corsa nella vita, gridando fuoco al cielo:
noi, mai soli, per sempre!
Poi, venne lui, e io capii. Poco valgono i forzati addii.
Tornò la routine, le sedie di casa, zingari i passi fra i muri.
Sento ancora, a volte, sussurri.
Parole, fuori piano, tu che giuri.
Viene, ora che sono solo, il giorno, e il giorno dopo ancora.
Sono convinto, sarà meglio.
Sotto l’albero, però, ci torno ancora,
a volte, quando m’arrendo qualche ora.
Invidio i giorni che avete avuto;
rivivo quel che io e noi, un vissuto.
Io sono l’uomo. Ero lì.
Ora bivacco e cerco.
Domani ha un buon sapore.
seconda versione
DIMENSIONI
cm 74,5×120 ca.
MATERIALI
Telaio in legno, tela, colori acrilici, vernici
NUMERO D’ARCHIVIO
n. 16
-precedente-
Sotto l’albero, lì in fondo,
parlavamo così a lungo
delle libertà del futuro, uno.
Ci sembrava già di correre nella vita,
dichiarare fuoco al cielo:
noi, mai soli, per sempre.
Poi venne lui, e io capii.
Poco valgono forzati addii.
Tornò la routine, le sedie di casa
e zingari i passi fra i muri.
Sento ancora, a volte, sussurri,
le parole, fuori piano, tu che giuri.
Viene ora che sono solo
il giorno, e il giorno dopo ancora.
Sono convinto, sarà meglio.
Non ha senso stillare affanni
in momenti ancora gravidi di vita.
Sotto l’albero, però, ci torno ancora,
a volte, quando m’arrendo qualche ora.
Invidio i giorni che avete avuto,
rivivo quel che io e noi, un vissuto.
Io sono l’uomo. Ero lì.
Ora bivacco e cerco.
Domani ha un buon sapore.
19.01.2025
prima versione
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